Il regista, vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero nel 2006 con “Le vite degli altri”, racconta la storia del giovane artista Kurt Barnert, fuggito nella Germania dell’Ovest, che continua a essere tormentato dalle esperienze subite negli anni nazisti e durante il regime della DDR creando e dipingendo immagini che riflettono il trauma di una generazione. “L’arte- ha spiegato il regista – riesce ad immaginare realtà che restano sempre impresse nella mente”. Ispirato ad una storia vera, il film attraversa tre epoche della storia tedesca. Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2018.