Perché vedere I Figli Del Fiume Giallo al CINEMA
Maggio 14, 2019 2:11 pm
UN FILM GIRATO IN 18 ANNI
Alcune delle scene incluse ne I FIGLI DEL FIUME GIALLO sono scarti dei montaggi di Unknown pleasures (2002) e del Leone d’Oro Still Life (2006). La prima sequenza sull’autobus pubblico è stato girata nel 2001 a Datong con la prima videocamera digitale di Zhangke.
“Volevo aprire con quella sequenza perché i viaggi hanno un ruolo fondamentale nella mitologia del jianghu”. Il formato dell’immagine varia durante tutto il film, in una progressione che ricalca il trascorrere del tempo diegetico tramite la trasformazione dell’inquadratura.
UNA NUOVA FOTOGRAFIA PER ILLUMINARE LA STORIA DELLA CINA
Dopo un lungo sodalizio con il direttore della fotografia Yu Lik-Wai, fin dal primo lungometraggio Pickpocket, per la prima volta Jia ha lavorato con l’europeo Eric Gautier, assiduo collaboratore di Olivier Assayas, Arnaud Desplechin e Leos Carax, ma anche curatore delle luci de I diari della motocicletta, Into the wild e L’Apparizione. Per I FIGLI DEL FIUME GIALLO ha rispettato interamente il vecchio materiale girato da Jia, comprese le registrazioni con la vecchia videocamera per le prime scene e quelle in Digi-beta e in video HD. La seconda parte, ambientata nella Regione delle Tre Gole, è stata invece girata in pellicola. Per l’ultima parte hanno utilizzato la nuova Red Weapon. Grazie allo sguardo di Gautier, le immagini di diverse epoche si sono amalgamate in un unico racconto sul tempo che passa.
LA MUSA ZAO THAO
Protagonista indiscussa de I FIGLI DEL FIUME GIALLO e di quasi tutta la filmografia di Jia Zhangke da Platform (2000) a Al di là delle montagne, Zhao Tao, ex ballerina nonché moglie del regista cinese dal 2012, cattura ancora una volta lo schermo con un ruolo femminile potente e sfaccettato: dopo essersi ispirata al wuxia per il personaggio interpretato ne Il tocco del peccato, qua torna con la stessa forza stoica ed emotiva per diventare la fidanzata di un boss dello jianghu, Qiao. Non solo: Zhao riprende anche i panni già indossati per Unknown pleasures mentre la Qiao della seconda parte assomiglia molto al ruolo in Still life (abiti e accessori inclusi).
Il DESTINO DELLO JIANGHU E DELLA CINA
I FIGLI DEL FIUME GIALLO sono letteralmente, secondo il titolo originale dell’opera, i figli e figlie dello jianghu ma a una seconda lettura il cinese JIANGHU ERNÜ indica la forza di uomini e donne che osano amare e odiare tra le difficoltà dei fiumi e dei laghi. Ambientando così il film nella malavita sotterranea della Cina, Jia Zhangke vuole raccontare non solo la dura trasformazione del paese dopo la Rivoluzione Culturale ma soprattutto un universo sociale non convenzionale in cui vigono regole e codici di comportamento per la sopravvivenza di chi ne fa parte. Nello sguardo di Zhangke, lo jianghu diventa lo stile di vita degli emarginati, passione e ribellione per chi non si arrende.
L’OSSESSIONE PER GLI UFO, I TRENI E LA MUSICA POP
Le tracce ricorrenti nei film di un regista sono quelle che lo rendono definitivamente un Autore. Anche nel mondo cinematografico di Jia Zhangke, sono ormai individuabili i segni di una poetica che ha fatto già la storia. Uno di questi è il misterioso passaggio di un UFO, come proprio in Still Life, nella notte della regione delle Tre Gole: il regista cinese è infatti da sempre affascinato dagli extraterrestri, non solo in quanto presenza di alieni su altri pianeti, ma anche come riflessione “sull’esistenza umana sulla terra da una prospettiva nuova e globale […] quello che esprimono, in modo indiretto, è la solitudine della specie umana in questo vasto universo”.
Oltre alle incursioni aliene, nella sua filmografia è impossibile non vedere personaggi in viaggio, soprattutto in treno, “il modo più lento ma indispensabile per riflettere su dove si sta andando”. E nei momenti cardine del suo cinema, risuona sempre una canzone di musica popolare, eredità della Rivoluzione Culturale, che ha cambiato per sempre quegli uomini senza passato e senza futuro che fin dal primo film sono stati i protagonisti dei film di Zhangke.
IL CINEMA COME ARTE COLLETTIVA
I FIGLI DEL FIUME GIALLO nasce anche dalla grande passione del regista cinese dei film gangster di Hong Kong degli anni ’80 dalle opere di Zhang Che a quelle di John Woo e Johnnie To. Ancora a proposito di musica, ha utilizzato per diverse scene la colonna sonora di The Killer di Woo, o, come in altri suoi film, la canzone di Sally Yeh “Qianzui Yisheng” (“Drunk for Life”) che per lui “coglie la voce dell’amore del jianghu”. È anche presente un estratto del film di Taylor Wong Ying hung ho hon (Tragic Hero)
Per muoversi meglio in un’ambientazione a lui nuova, Jia ha chiamato sul set qualche amico regista e li ha fatti anche recitare! Così Diao Yinan (noto per Fuochi d’artificio in pieno giorno), Zhang Yibai, Xu Zheng e Feng Xiaogang hanno avuto ruoli secondari per diventare insieme veri e propri “figli e figlie dello jianghu”.